Big eyes

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    Big eyes è un film biografico che tratta la vita della pittrice Margaret Keane durante il periodo tra il suo secondo matrimonio e la vittoria in tribunale. Uscito nel 2014, Margaret è interpretata da Amy Adams (che per l'occasione ha vinto un Golden Globe) mentre il marito da Christoph Waltz.

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    Trama:
    Big Eyes, diretto da Tim Burton, è l'incredibile storia vera di una delle più leggendarie frodi artistiche della storia. A cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta, il pittore Walter Keane (Christoph Waltz) raggiunse un enorme e inaspettato successo, rivoluzionando la commercializzazione dell'arte con i suoi enigmatici ritratti di bambini dai grandi occhi. Finché non emerse una verità tanto assurda quanto sconvolgente: i quadri, in realtà, non erano opera di Walter ma di sua moglie, Margaret (Amy Adams). A quanto pare, la fortuna dei Keane era costruita su un'enorme bugia, a cui tutto il mondo aveva creduto: una storia così incredibile da sembrare inventata.

    Cast principale:
    Amy Adams: Margaret Keane
    Christoph Waltz: Walter Keane
    Danny Huston: Dick Nolan
    Krysten Ritter: DeeAnn
    Terence Stamp: John Canaday

    Informazioni generali:
    Anno: 2014
    Durata: 105 min
    Rapporto: 1,85 : 1
    Genere: biografico, drammatico
    Regia: Tim Burton
    Soggetto: Scott Alexander, Larry Karaszewski
    Sceneggiatura: Scott Alexander, Larry Karaszewski
    Fotografia Bruno: Delbonnel
    Montaggio: JC Bond
    Musiche: Danny Elfman
    Scenografia: Rick Heinrichs
    Costumi: Colleen Atwood
    Trucco: Chantal Boom'la, Mahealani Diego, Melody Levy, Laine Rykes

    Commento:
    A me questo film è piaciuto molto perché la figura di Margaret Keane è sensibile verso il mondo e la propria arte, ingenua all'inizio ma esperta alla fine, un personaggio con cui sono riuscito a empatizzare (il marito lo odio). Questo mondo degli anni 50/60 è molto colorato ma spento, almeno dal punto di vista di lei sempre rinchiusa in una gabbia più o meno dorata, dove la gioia viene assorbita tutta dal marito. Una bella rappresentazione, incredibilmente falsa come lo spirito che si respira, bello! Il tocco di Burton si può notare solo negli occhi tondi di qualche scena, e questa è una bella cosa: sa riciclarsi!
    Mi ha fatto riflettere su due temi:
    - arte e stile
    I quadri di lei sono stupendi perché mostrano sempre dei bambini tristi dipinti con colori spenti: i bambini simboleggiano l'amore smisurato che lei prova verso la figlia, gli occhi denotano lo stato d'animo dell'artista come fanno anche i colori. L'arte è lo specchio dell'artista: si poteva benissimo vedere dall'esterno quanto il marito Walter non potesse essere lui l'autore avendo egli una condizione sociale totalmente diversa come il carattere.
    - religione
    Margaret soffre molto anche perché vivendo in una società maschilista lei deve restare ubbidiente al marito in ogni momento e condizione, come è testimoniato nel film quando lei va a confessarsi in Chiesa. Sorge naturale, quando lei decide di scappare e cambiare vita, che trovi la pace con i Testimoni di Geova, capaci di comprenderla: mentre il prete le diceva di sottostare al marito (e dov'è l'uguaglianza tanto decantata nel Cristianesimo??), i testimoni le dicevano che la pace era accessibile a tutti e che doveva prendersi la paternità delle proprie opere in nome di una vita eticamente corretta.

    Voto: 9, consigliatissimo!
     
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