Working Girl è una commedia del 1988 diretta da Mike Nichols e avente nel cast principale Melanie Griffith, Harrison Ford e Sigourney Weaver.
Trama: Tess Mc Gill, giovane intelligente e combattiva, segretaria di Katharine Parker, dirigente di una società borsistica di New York, approfittando della forzata assenza di costei, della quale possiede la disponibilità della casa, e conscia di averle proposto invano l'acquisizione di una stazione radio locale da destinare all'industriale Oren Trask, decide di trattare da sola questo affare.
Temi: -la fiaba di Cenerentola in chiave moderna; -la disuguaglianza sociale e lavorativa basata sul genere; -l'importanza di sapere fornire una motivazione; -la vastità delle possibili fonti di lucro e di idee.
Cast: Harrison Ford: Jack Trainer Melanie Griffith: Tess McGill Sigourney Weaver: Katharine Parker Joan Cusack: Cyn Philip Bosco: Oren Trask
Dati generali: Regia: Mike Nichols Anno: 1988 Durata: 113 min Genere: commedia Soggetto: Kevin Wade Sceneggiatura: Kevin Wade Fotografia: Michael Ballhaus Montaggio: Sam O'Steen Musiche: Carly Simon Scenografia: Patrizia von Brandenstein, Doug Kraner e George DeTitta Jr. Costumi: Ann Roth
Commento: Visto questo film, lo ho trovato bello ma non uno di quelli che riguardo centinaia di volte (La rivincita delle bionde, Il club delle prime mogli, La famiglia omicidi...). Visto come una rilettura in chiave moderna e lavorativa di Cenerantola, mi sono stupito prima: anche Wikipedia lo dice! Lei è una segreteria vessata e con cui tutti ci provano, finalmente assente la sua capo rivelatasi una serpe approfittatrice decide lei di condurre il proprio affare, trova il suo principe azzurro che la aiuta e ottiene l'avverarsi dei suoi sogni: diventa capoufficio di un'importante azienda. Poi... Sono un ragazzo e quindi non posso capire fino in fondo il problema da una giusta prospettiva ma... è così difficile per una donna farsi rispettare in ambito lavorativo? So che per esempio nel cinema di Hollywood le dive riescono a percepire solo un quarto dei gaudagni degli attori e quindi il divario è alto anche nelle zone più prestigiose e alla ribalta del mondo lavorativo... mi ha fatto riflettere come la protagonista del film abbia potuto usare la propria idea solo fingendo di essere un'altra e quindi dando maggiore prestigio alla propria posizione. Un'altra riflessione è sulla scena che chiude il complicato intreccio dell'affare che compie la protagonista: lei riesce a scamparla fornendo la motivazione e la genesi dell'idea dell'affare, cosa che invece che la sua capo rivale e truffatrice non riesce a fare. Forse è per questo che a me per la tesina di maturità hanno chiesto di fornire una motivazione? Per capire che è nostra, parte integrante di me? Comunque, questo film mi ha aiutato a capirne l'importanza. Ultima piccola riflessione: la genesi delle idee. Lei fin dall'inizio veniva criticata perché si sapeva che lei legge riviste a dir poco discutibili; tuttavia, sono state proprio quelle a darle l'idea dell'affare. Questo mi ha fatto pensare che è stupido limitarsi mentalmente e che invece bisogna aprirsi il più possibile, perché è impossibile sapere da dove la 'genialata' possa arrivare. Bel film, dopotutto, ben pensato. Unica pecca: gli outfits.