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Misery non deve morire (Misery) è un film del 1990 diretto da Rob Reiner, tratto dal romanzo Misery di Stephen King (1987).
Per l'interpretazione della psicopatica Annie Wilkes, Kathy Bates ha vinto sia l'Oscar, sia il Golden Globe, ed è stata inserita dall'American Film Institute al 17º posto nella classifica dei 50 migliori "cattivi" del cinema statunitense.
Trama:
Autore di una serie di romanzi di grande successo, Paul Sheldon ha finito l'ultimo dopo essersi ritirato in solitudine in uno chalet di montagna. Forse stanco della sua onnipresente eroina - che ha chiamata Misery - nel nuovo testo la uccide. Nel tornare a casa a New York, sotto una nevicata in zona montana, Sheldon va fuori strada con l'automobile che si capovolge e, persi i sensi, si ritrova al risveglio in una villetta sconosciuta: è quella di Annie Wilkes, matura e grassa infermiera quarantenne, che vive sola, lo assiste e cura con straordinaria dedizione. L'uomo è gravemente ferito, ha dolori atroci ed è immobilizzato. Lei è lusingata e felice di ospitarlo, poichè da sempre è una sua fanatica ammiratrice, possiede tutti i best-seller di Sheldon e Misery rappresenta per lei la donna ideale. Annie ottiene il privilegio di leggere il dattiloscritto di Paul, ma questo scatena nella donna un rifiuto ed una rivolta incredibile: per lei è impensabile ed impossibile che la "sua" eroina muoia. E pertanto, il romanzo è da rifare. L'uomo, praticamente impedito, si ritrova come sequestrato ed ora capisce che Annie è una schizofrenica...
Cast:
Kathy Bates: Annie Wilkes
James Caan: Paul Sheldon
Richard Farnsworth: Buster McCain
Frances Sternhagen: Virginia McCain
Lauren Bacall: Marcia Sindell
Informazioni generali:
Regia: Rob Reiner
Soggetto: Stephen King (romanzo)
Sceneggiatura: William Goldman
Genere: orrore, thriller
Anno: 1990
Durata: 107 min
Fotografia: Barry Sonnenfeld
Montaggio: Robert Leighton
Musiche: Marc Shaiman
Scenografia: Mark W. Mansbridge
Commento:
Questo film lo ho visto una sera facendo zapping e ho deciso finalmente di guardarlo, anche solo perché ha reso celebre la bravissima Kathy Bates.
Parlando di questa attrice, il suo personaggio secondo me è la vera base su cui si innalza questo capolavoro perché la sua recitazione è magistrale, sembra provare i sentimenti che recita e il suo aspetto normale ma corpulento la rende facilmente pericolosa agli occhi dello spettatore; poi, l'album dei ricordi è la mazzata finale.
La storia pur essendo estremamente lineare mi ha entusiasmato per la tensione su cui basa, grazie a tentativi di fuga di lui in giro per la casa mentre lei è via o ai continui colpi di testa scena che avvengono nella relazione tra i due protagonisti. C'è un amore per i dettagli assurdo, non lo vedevo da un pezzo.
E il finale è veramente bello, soprattutto la scena al ristorante, con un twist abbastanza inquietante perché verosimile.
Voto:9
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