-
.
La casa con la scala nel buio è un thriller italiano del 1983 diretto da Lamberto Bava e secondo me merita perché tratta decentemente il tema dell'identità come genere. Ma soprattutto chi è Linda??
Trama:
Bruno, un compositore di colonne sonore, va ad abitare per alcuni mesi in una villa fuori Roma, per trovare la concentrazione adatta a comporre le musiche per un thriller diretto dalla sua amica Sandra. Appena entrato nella nuova casa, cominciano una serie di omicidi e di misteriose sparizioni, che sembrano essere legate alla precedente inquilina dell'abitazione. Ben presto Bruno scoprirà che la realtà è molto più complicata di quel che appare, e che la soluzione del mistero è racchiusa proprio nel film su cui sta lavorando.
Cast principale:
Andrea Occhipinti: Bruno
Anny Papa: regista Sandra
Michele Soavi: Tony Rendina, proprietario della villa
Valeria Cavalli: Katia
Fabiola Toledo: Angela
Stanko Molnar: custode Giovanni
Lara Naszinski: Giulia Rubini, attrice e ragazza di Bruno
Giovanni Frezza: bambino biondo a inizio film
Informazioni generali:
Soggetto: Dardano Sacchetti, Elisa Briganti
Sceneggiatura: Dardano Sacchetti, Elisa Briganti
Fotografia: Gianlorenzo Battaglia
Montaggio: Lamberto Bava
Effetti speciali: Giovanni Corridori
Musiche: Guido De Angelis, Maurizio De Angelis
Scenografia: Stefano Paltrinieri
Costumi: Stefano Paltrinieri
Trucco: Giovanni Amadei
Commento:
Questo film mi è piaciuto molto per diversi motivi. Alcuni sono sicuramente legati alla metacinematografia presente nel film che non solo è proposta ma è anche altamente rilevante ai fini della trama fino a far scomparire del tutto la barriera della finzione scenica e abbracciare la realtà; la prima scena, non conoscendo il resto del film, è tanto inquietante! Altro fattore che mi ha portato all'inquietudine è questo: in quella casa tanto grande accadono fatti terribili e di estrema violenza fisica e psicologica ma il protagonista, pur vivendo là, è portato solo dagli indizi a sospettare che qualcosa sia successo! E' come essere ciechi se non riusciamo a capire l'ambiente che ci circonda e a me ha colpito nel profondo la possibilità di non essere mai realmente al sicuro...
Andando più nel dettaglio, le morti sono sempre abbastanza violente e personali, circondate da un'aurea di mistero capace di spaventare senza mai rivelare troppo. Ecco elencati alcuni punti che mi sono piaciuti che evidenzio:
-le riprese subacque, le ho trovate molto eleganti;
-il film ti porta a sospettare di diversi personaggi rendendoti quasi nervoso perché la risposta sembra ovvia;
-l'attrice di Giulia non so perché ma mi ricorda Margot Robbie;
-la scena della stanza proibita è veramente ansiogena;
-il ritrovamento dei cadaveri da parte del giardiniere;
-l'inseguimento finale è veramente ansiogeno perché l'assassino si nasconde e insegue la vittima attraverso il labirinto sotterraneo ed è veramente inquietante!
Per finire, l'assassino non era scontato e forse senza la rivelazione finale non ci sarei mai arrivato a capire chi fosse, ma grazie ad alcuni indizi avevo capito che era un travestito che agisce per problemi legati alla cattiveria della gente.
Curiosità:
Inizialmente La casa con la scala nel buio avrebbe dovuto essere una miniserie televisiva composta da quattro episodi, che avrebbe dovuto essere trasmessa dalla RAI; tuttavia, i dirigenti della TV pubblica, giudicarono i contenuti della miniserie troppo violenti per essere messa in onda in televisione nella prima serata; il regista decise così di destinare la miniserie TV al circuito cinematografico (venne distribuito nelle sale il 6 agosto 1983), condensando i quattro episodi in un unico film e tagliando parecchie scene.
Voto:8-.