Un'avventura nei boschi

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Superutente

    Group
    Administrator
    Posts
    1,288
    Reputation
    +95

    Status
    Offline
    Questo racconto è una fanfiction ambientata nel mondo di Esploratori del Cielo anche se un Pokémon è della quinta generazione. Era da molto tempo che provavo a scrivere un racconto di quel videogioco e finalmente oggi sono riuscito a concludere una narrazione che seppur brutta mi ha soddisfatto pienamente.
    Le due protagoniste sono Charmander e Shinx, l'antagonista è Liepard, l'aiutante è Budew e l'obiettivo è Torchic. Spero ti piaccia.^^


    Normalmente, di notte le lucertole vanno a dormire perché essendo a sangue freddo hanno bisogno del calore del sole per riempirsi di abbastanza energia per compiere un qualsiasi sforzo. Ecco, Lucy non era così.
    Erano le sei di sera, il sole era tramontato da molto tempo e le due amiche ormai vagabondavano spaesate e scoraggiate nella foresta, consce di essersi perse ore prima; la piccola lucertola si era raggomitolata sopra alla testa della sua compagna di avventure Fuffy. Il pelo setoso della gattina ormai era diventato ispido e sporco a causa delle numerose trappole in cui erano cadute, le zampette doloravano urlandole di fermarsi e gli occhietti gialli brillavano nel buio anche se secchi e arrossati dalla stanchezza: dovevano decidere cosa fare.
    «Lucy, sei sveglia?», chiese con un piccolo miagolio stanco, «Sono stanca… Non vorrei incontrare nuovi pazzi e mi fanno male le zampe…»
    A quelle parole la lucertolina si stiracchiò tutta alzandosi dalla testa e zampettò fino alla schiena dove si raggomitolò. «Sstai tranquilla, amica mia, ssiamo quassi arrivate. Me lossento. Vuoi che ti dica la mappa che ho memorissato finora? Vuoi un masssaggino alla schiena?»
    «Ah no grazie. Almeno so che sei sveglia. Quindi mancherà poco?», chiese lei speranzosa mentre saltava un tronco caduto. Le sue forze ormai sembravano solo un lontano ricordo ma la gattina temeva che tornando indietro avrebbe scatenato le risate generali e quindi decise di dimostrare a se stessa di potere continuare con la missione!
    «Ma certo Fuffffy. Sstai tranquillina. Tuuutto andrà bene. Ti ricordi quanti nemici abbiamo affrontato? Per esssere delle novelline ssiamo brave.», le rispose la lucertolina. E quindi iniziò a zampettare sulla schiena, riscaldandola con il suo calore e sciogliendo i muscoli tesi della micetta.
    «Ok. Andiamo avanti!» e proseguirono con la loro avventura.


    La luna ormai si stava alzando rigogliosa e le maree nere di rami e tronchi circondavano la coppia che sempre più lentamente si stava muovendo, spaventata da alcuni rumori strani come un ringhio vicino o il leggero battito di ali che scuoteva le masse d’aria ogni tanto. Mentre Lucy dormiva tranquilla Fuffy si muoveva inquieta: in lontananza le era sembrato di vedere gli occhi scintillanti della pantera!
    Sebbene vedesse tutto quello che le si muoveva intorno, preferiva non farlo anche perché certe volte era inutile. Era stata l’amica a notare il grande cigno dalle piume azzurre che si era levato in volo pronto a cibarsi della lucertolina, era sempre stata l’amica a vedere che il toro a tre code aveva iniziato a caricarle e aveva notato pure che una pantera si era messa sulle loro tracce! In quella foresta tutti erano pazzi e Fuffy non voleva finire in guai: era la loro prima spedizione, il loro primo incarico in solitaria e quindi niente doveva andare storto! Certo, potevano difendersi ma… aveva paura! Se fosse successo qualcosa a loro in quella foresta così fitta nessuno avrebbe potuto soccorrerle e sarebbero morte!
    Doveva stare attenta.


    «BUONE!», ruggì la pantera chiudendole in un angolo: dietro avevano un fitto boschetto semicrollato, a destra una voragine e il resto dello spazio occupato dal feroce animale che le aveva incastrate là. «Non prolungate le cose, siete dei cuccioli. Con una sola zampata, con un solo morso potrei uccidervi. I miei artigli di tenebra sono famosi, la mia agilità è strabiliante e le mie zanni letali. Venite qua, diventate immortali partecipando alla mia vita e poi tra qualche giorno alla terra! Venite qua, piccole carni morbide.» Le aveva incastrate e lei lo sapeva.
    «Ssmettila, pazzo!», urlò la piccola lucertola saltando giù dall’amica e protettrice. «Non puoi mangiarci! Nesssuno mangia più nesssuno dassecoli! Mangiamo le mele, i dolciumi e i prodotti della terra. Non puoi mangiarci… ssaresti un cannibale…» finì Lucy demoralizzandosi. Non aveva notato subito il predatore avvicinarsi ma aveva sentito all’improvviso i muscoli della gatta irrigidirsi e iniziare a muoversi in una frenetica corsa, che si era chiusa in uno scacco a favore dell’inseguitore… forse, se Lucy si fosse resa utile non si sarebbero ritrovate là: doveva rendersi utile ora e bruciare il pazzo cannibale! «Ssenti! Sse provi anchessolo ad avvicinarti giuro che ti brucio il pelo!»
    «Provaci!», le rispose sguaiato e pieno di adrenalina il felino. Quindi con un balzo si avvicinò alle due prede tremanti e sfoderò gli artigli, con le zanne pronte a rompere i colli e la bava che scendeva come una leggera pioggerellina.
    Siamo morte.
    Subito la notte appena vide quell’atto orribile sembrò volergli sfuggire, allontanando le piccole stelle perché non assistessero a un atto tanto terribile, un atto non dovuto alla necessità di nutrimento ma solo al gusto della morte e del sangue caldo sulla lingua, togliendo lo sconfinato oceano di tenebre che oscurava tutto la vallata occupata in parte dalla foresta in parte dalle montagne. Subito venne la luce. I pochi testimoni della scena di straziante coraggio dalle loro tane al sicuro per un attimo furono abbagliati dall’intensa luce blu che si scaturì dal piccolo musetto di Lucy, mentre Fuffy spaventata indietreggiava urlando; poi abituatisi a quella luce improvvisa notarono che quella pugnalata di chiarore proveniva da una singola fiammata scaturita dalla boccuccia della lucertola e abbattutasi sul pelo violaceo della pantera, facendola cadere a terra allontanandola dai suoi bersagli.
    Forse siamo salve, pensò speranzosa la gattina sgranando gli occhi giallo fosforescenti e mettendosi tra il pazzo omicida e l’amica. Era stata debole a urlare pensando al peggio e ovviamente ci aveva pensato la coraggiosa Lucy ad affrontare il nemico! Ma ora era il turno della gattina dalla coda ciuffata come una stella: doveva difendere l’amica e non urlare o pensare che sarebbero morte!
    La pantera ruggì fieramente quasi portando l’addome al terreno e rilassando le zampe, si leccò i baffi guardando nella direzione delle prede. «Erano tempi immemori che non incontravo prede tanto difficili da cacciare, brave: sapete combattere, non solo scappare come la selvaggina di questi boschi! Ma tra poco, micetta cara, le mie zanne trafiggeranno il tuo collo. È una promessa!» e ringhiò profondamente.
    «Ssenti, non vogliamo problemi e…» provò a ribattere pacifica la piccola lucertolina ma venne interrotta dall’amica che rivolgendosi all’aggressore: «Mi vuoi? Tira fuori gli artigli e mangiami!» e si preparò all’attacco.
    E l’attacco ci fu, questa volta con dei feriti, il sangue conobbe il terreno scosceso tra le urla femminili.


    «Fuffy, sstai bene? Ssveglia, dormigliona, abbiamo un compito da portare a termine!», iniziò a sussurrare Lucy all’orecchio dell’amica, contemporaneamente scuotendole il nasino con la coda calda.
    Finalmente era arrivata l’alba e il rettile tutto arancione aveva deciso che poteva avventurarsi a girovagare per i dintorni, guardando cosa si nascondeva nella valle; inaspettatamente non solo aveva capito che erano a Sud, vicino a un grande fiume, ma aveva incontrato una ragazza molto simpatica, sembrava una gemma con i suoi petali verdi come lo smeraldo che le chiudevano in sicurezza il corpo pronta a sbocciare quando pronta: diventate amiche, si chiamava Roxy, le aveva rivelato di avere visto un pulcino aggirarsi nei dintorni, uno straniero, e quindi si erano salutate con la promessa di ritrovarsi. Ora Lucy voleva svegliare la gattina dormigliona e portare a termine la missione che il loro capo aveva affidato loro.
    «Fuffy, ssveglia!», ripeté lei finché alla fine un occhio giallo come un neon non la fissò assonnato.
    «Ciao…», miagolò la gatta mentre si alzava pigramente e si stirava drizzando la coda. «Ciao Lucy. Dove siamo?»
    «Ssono contenta ti ssia ssvegliata ssenza dolori. Ssiamo nella valle ssotto al burrone!», fischiò entusiasta.
    «Cosa?!» Smise di leccarsi il pelo e la guardò abbassando le orecchie. «Wow! Siamo sopravvissute alla caduta! E la pantera?», chiese allora preoccupata guardandosi intorno freneticamente.
    «Sse n’è andata durante l’asssalto: dopo che ssiamo caduti insieme, a caussa della tua sscosssa quell’individuo orribile dev’essserssi disstratto e ssi è ssbucciato o sstorto o qualcossa dissimile. Ho ssentito il ssuo ruggito di dolore ssopra alle nostre urla. Poi sse n’è andato zoppicando, eri già svenuta. Quindi ci ssiamo addormentate qua e ti ssei ssvegliata.», concluse soddisfatta la piccola lucertolina.
    Fuffy guardò sbalordita l’amica, poi rivolse lo sguardo alla parete di roccia quasi perpendicolare, costellata ogni tanto di qualche tronco o masso che sporgeva. «Che dire. Siamo state fortunate!». Quindi si alzò e si mise pronta per partire, aspettando che l’amica le saltasse addosso. «Allora, dove andiamo?»
    «A Ssud, forse abbiamo trovato il nostro obiettivo!»
    E partirono.


    In una radura ai suoi lati, sotto l’ombra di un grande faggio, tra le sue radici contorte, in un angolino buio buio, un pulcino piangeva sconsolato. Erano molte ore ormai che si era perso, da quando si era allontanato per sbaglio dalla mamma e i suoi fratellini di covata e da allora era stato da solo per ben due giorni. All’inizio non ci aveva fatto caso perché aveva seguito l’interessantissimo percorso creatosi con la caduta di bellissime foglie dorate dagli alberi, poi intravista tra gli alberi una bellissima mela enorme con il pancino che brontolava era corso a mangiarne un bocconcino e saziatosi si era seduto; solo allora si era accorto che gli altri non erano con lui. Solo allora si era accorto che era solo. Tutto solo aveva iniziato a pigolare disperato con le sue piumette tutte arruffate dalla tensione, aveva anche provato a tornare indietro ma niente, il bosco sembrava inghiottirlo ad ogni passo fino a paralizzarlo quando era scesa la prima notte. Chissà quali temibili pericoli si nascondevano dietro ai tronchi larghi o ai cespugli frondosi, da cosa proveniva quel leggero ticchettio di zanne o il rumore di ramo spezzato? Perché vedeva orribili occhi rossi fissarlo dalla cima degli alberi? Il povero pulcino non sapeva che fare, era terrorizzato, e quindi era rimasto sveglio, all’erta, spaventato dal più piccolo rumore. Fortunatamente, con il sorgere del sole aveva provato ad avventurarsi in quel terribile mondo di paure perché non voleva passare nuovamente una notte come quella; sceso un dirupo si era avventurato nella boscaglia fino a un grande fiume. Lì aveva visto dei germogli muoversi e poi anche i loro genitori e pensando che lo volessero male fuggì, fino ad arrivare a una radura dove stette per ore. E quando arrivò la notte, aveva scelto di rimanere lì, sotto alle radici inarcate nell’aria di un grande faggio, fino al mattino successivo, quando vide una gatta dal pelo azzurro e nero e una lucertola dalle scaglie arancioni venirgli incontro.
    «Fermo! Finalmente ti abbiamo trovato!», esultò felice la gattina, «Ci manda la tua mamma! Sei Leo vero?»
    «Ssì, ssei tu Leo, vero?», ripeté l’amica, avvicinandosi al pulcino. «Non avere paura, non abbiamo cattive intessioni!»
    Il pulcino, che fino a quel momento non aveva fatto che ritrarsi nelle radici cercando di appiattirsi sempre più, sentita la citazione alla mamma si sporse per un attimo «Mi manca molto la mamma…» per poi appiattirsi ancora di più: «E chi mi dice che la conoscete sul serio?? State lontane!»
    «Ma come?», gli rispose Fuffy avvicinandosi e portando il musetto vicino alle radici, «Non vuoi rivedere tua mamma? Era molto triste quando ci ha affidato la missione e non è arrabbiata con te. Tua mamma è molto alta, ha piume che variano dal rosso all’oro e due gambe enormi con cui può prendere a calci chi vuole farti del male. Si chiama Esmeralda. Ti ho convinto?», concluse lei con le orecchie che vibravano.
    Il pulcino, dalle profondità della buca creata dalle radici secolari e protetta da esse, iniziò a pensare che forse avevano ragione. Ma allora dovevano avere un equipaggiamento inequivocabile e per essere sicuro di non cadere in una trappola voleva vederlo! «Posso vedere la vostra targhetta dell’Esploratore?»
    A quelle parole la lucertolina si allontanò dal pulcino e con un saltino raggiunse il musetto della gatta. Arrivata là zampettò fino alle orecchie e sorpassatele arrivò fino alla schiena a cui era stata legata una borsa di cuoio. La aprì e ne tirò fuori una spilla, che con fatica portò fino al pulcino. Leo allora si avvicinò e con un sorriso pieno di felicità notò le ali ai lati della gemma color viola posta in una sfera d’avorio: erano veri Esploratori! Quindi la toccò e la vide attivarsi, teletrasportandolo alla Gilda! Ebbe solo il tempo di sorridere alle due ragazze e di ringraziarle: «Grazie mille! Alla Gilda vi aspetta una bella ricompensa! Grazie!» e scomparve.


    Dopo avere salvato il piccolo esemplare di Torchic il Team Gurls poteva tornare a casa, ma Lucy aveva ancora una cosa da fare. Quindi dopo avere detto solamente «Vieni, voglio pressentarti un’amica!» condusse la gatta indietro, al ruscello. Là, in quel paradiso bucolico zampettò fino alla riva e si diresse verso un germoglio, una creatura della foresta, e gli sorrise vedendo una risposta positiva da parte di quello.
    «Allora, quessta è Rose», disse Lucy indicando la tipo erba all’amica e compagna di avventure, «e lei è Fuffy», concludendo così le presentazioni. Quindi decise di dire come lei e Rose si erano conosciute: «Ci ssiamo incontrate quessta mattina, era molto sscuro ma comunque non ha avuto paura di parlare con me. È sstata molto gentile perché mi ha detto lei di Leo! Sse non fossse sstato per lei ssaremmo ancora a cercarlo!»
    Fuffy, sorpresa da tanto altruismo, volle avvicinarsi e osservò da vicino quella tale Rose. Due occhi buoni la squadravano facendo presupporre che anche l’altra la stesse osservano, il bozzolo di foglie che ricopriva il corpo giallo sapeva di erba tagliata e fece starnutire il nasino rosso della micetta, che rise di gusto per lo starnuto. Quindi sorrise e fece una cosa che non avrebbe mai pensato di fare, ma che le circostanze avevano presentato come il più logico proseguimento di quella missione: chiese, miagolando per l’emozione, «Vuoi entrare a far parte della nostra squadra di Esplorazione?»
    A quella richiesta gli occhietti gialli di Lucy si spalancarono: era la loro prima richiesta ufficiale! Per molto tempo erano rimaste solo loro due girovagando per il Borgo e vedendo che gli altri Team d’Esplorazione avevano con sé decine di volontari si erano sentite anche un poco fuori posto, anche perché Chimecho continuava a far loro pressioni dicendo che una squadra non poteva essere formata sempre e solo da una coppia. Ma Fuffy non aveva mai voluto, almeno fino a quel momento.
    E Rose disse sì, concludendo felicemente quella missione che era sembrata finire la notte prima nel peggiore dei modi.

    Edited by Tony! - 2/12/2018, 13:10
     
    Top
    .
  2. Dia43
        +1   +1   -1
     
    .

    User deleted


    Allora, ho letto così di sfuggita perchè ho la cena pronta a tavola. Appena finisco, leggo attentamente e lascio una recensione accurata. Comunque sembra proprio bello e scritto bene!
     
    Top
    .
  3.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Superutente

    Group
    Administrator
    Posts
    1,288
    Reputation
    +95

    Status
    Offline
    Grazie
    E benvenuta^^
     
    Top
    .
  4.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Utente

    Group
    Member
    Posts
    2
    Reputation
    +2

    Status
    Offline
    Molto molto carino, ben scritto e simpatica la personificazione degli animali. Bravo! (Sono Raffa di Nonsolocinema)
     
    Top
    .
  5.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Superutente

    Group
    Administrator
    Posts
    1,288
    Reputation
    +95

    Status
    Offline
    CITAZIONE (R.A.F. @ 16/9/2021, 13:21) 
    Molto molto carino, ben scritto e simpatica la personificazione degli animali. Bravo! (Sono Raffa di Nonsolocinema)

    Grazie mille^^
    Ho unito il franchise dei pokemon alle favole di Esopo
     
    Top
    .
  6. Keep Calm & Drink Coffee
        +1   +1   -1
     
    .

    User deleted


    Tu sei una sorpresa continua!
     
    Top
    .
  7.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Superutente

    Group
    Administrator
    Posts
    1,288
    Reputation
    +95

    Status
    Offline
    CITAZIONE (Keep Calm & Drink Coffee @ 19/9/2021, 16:55) 
    Tu sei una sorpresa continua!

    Cosa ti ha sorpresa?
     
    Top
    .
6 replies since 22/11/2018, 14:22   175 views
  Share  
.