L'Idra

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Superutente

    Group
    Administrator
    Posts
    1,289
    Reputation
    +95

    Status
    Offline
    Terza figlia di Echidna e Tifone; sorella della Chimera, del cane Orto e di Cerbero.

    Questo mostro «era cresciuto nella palude di Lerna e si aggirava per la pianura uccidendo le mandrie e devastando la regione. L’Idra aveva un corpo immenso e nove teste: otto mortali e una, nel mezzo, immortale» (Apollodoro, Biblioteca). Il numero delle teste varia secondo gli autori, da una (Pausania) a cento (Diodoro Siculo e Ovidio). Dalle numerose gole usciva un alito pestifero che uccideva chiunque le si avvicinasse.
    Eracle la «uccise col bronzo spietato» (Esiodo, Teogonia, 306-320). Dato che per ogni testa mozzata ne rinasceva un’altra –ma c’è chi dice due- Eracle ricorse all’aiuto del nipote Iolao; questi, man mano che Eracle tagliava le teste, bruciava la ferita con tizzoni ardenti. Eracle tagliò la testa immortale, la bruciò, la sotterrò e sopra vi pose un masso.

    Simbolicamente, essa «raffigura i vizi multipli tanto sotto forma di aspirazione illusoriamente esaltata che di ambientazione ottusamente attiva. Abitando le paludi l’Idra si caratterizza specialmente come simbolo dei vizi più ottusi. Finché il mostro vive, finché la vanità non viene dominata, le teste –simbolo dei vizi- ricrescono, anche se con un’apparente vittoria si arrivasse a tagliarne l’una o l’altra» (Diel Paul). Il sangue dell’Idra è un veleno: Eracle vi intingeva le sue frecce; e se esso si mescolava con l’acqua dei fiumi i pesci non erano più commestibili. Questo confermerebbe l’interpretazione simbolica: tutto ciò che è collegato con i vizi o ne deriva si corrompe e corrompe.

    Nella zoologia mitologica medioevale, il termine "idra" sta ad indicare un generico drago con molte teste. In alcuni bestiari medioevali è citato anche l'hydrus, un serpente nemico per antonomasia del coccodrillo, dal quale si fa inghiottire per poi lacerarne l'intestino (analogamente a come era detto fare l'icneumone).
    Erasmo da Rotterdam nei suoi Adagia paragona la guerra all'idra di Lerna:
    (LA): «Quinetiam bellum e bello seritur, e simulato verum, e pusillo maximum exoritur, neque raro solet in his accidere quod de Lernaeo monstro fabulis proditum est »
    (IT): « E poiché guerra genera guerra, da guerra finta nasce guerra vera, da guerra piccina guerra poderosa, non di rado suole accadere ciò che nel mito si racconta del mostro di Lerna »


    Fonti:
    -Wikipedia
    -Biondetti, L., Dizionario di mitologia classica: Dei, eroi, feste, Milano, Baldini&Castoldi s.r.l., 1999
    -Chevalier, J e Gheerbrant, Dizionario dei simboli: Miti, sogni costumi, gesti, forme, figure, colori, numeri, Trebaseleghe, BUR_Rizzoli, 2015
     
    Top
    .
0 replies since 16/12/2016, 16:02   39 views
  Share  
.