Le nebbie di Avalon

Marion Zimmer Bradley

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    Le nebbie di Avalon è un romanzo del 1983 scritto da Marion Zimmer Bradley ispirato alle vicende del celebre ciclo arturiano, si distingue dalla letteratura di genere grazie a un approccio più focalizzato sul periodo storico-religioso e basando la narrazione sulle vite delle donne protagoniste e non su quella di Artù.

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    Trama:

    Vi fu un’epoca in cui le porte tra i mondi fluttuavano con le nebbie e si aprivano al volere del viaggiatore. Di là dal regno del reale si schiudevano allora luoghi segreti e incantati, siti arcani che sfuggivano alle leggi di Natura e si sottraevano al dominio del Tempo, territori favolosi dove le più strane e ammalianti creature parlavano lingue oggi sconosciute, avevano gesti, modi e riti oggi indecifrabili; dove nessuna cosa era identica a se stessa, ma poteva mutarsi ogni istante in un’altra. Con l’andar del tempo, però, “reale” e “immaginario” entrarono in netto contrasto. Allora come oggi, furono le donne a fare da mediatrici. Morgana, Igraine, Viviana conoscevano il modo per far schiudere le nebbie e penetrare nel magico regno di Avalon…

    Commento:

    Leggere Le nebbie di Avalon è stata un’esperienza molto affascinante. Infatti, Le nebbie di Avalon mostra un mondo medievale profondamente diviso tra due religioni -quella cristiana e quella pagana britannica- e tutti gli accadimenti narrati nel ciclo arturiano sono ripresi in questo mondo storicamente attendibile ma con una chiave di lettura diversa, più originale: dal punto di vista di una donna e sacerdotessa della religione che sta venendo dimenticata in favore del cristianesimo.

    La protagonista di Le nebbie di Avalon è Morgana, una Morgana molto diversa da quella legata all’immaginario collettivo. Questa Morgana è una donna che prima di tutto è sorella, figlia, madre e solo dopo, quando prende l’incarico di Sacerdotessa di Avalon, diventa suo malgrado nemica del suo amato fratello Artù. Il suo personaggio quindi è drammatico ed è quello ovviamente meglio caratterizzato, sia perché anche se non compare in scena viene spesso citata sia perché certe volte i suoi pensieri riassumono l’accadimento appena avvenuto dando la sua versione dei fatti; è molto facile empatizzare con lei. Se all’inizio Morgana viene presentata come una ragazza insicura manovrata dalla sua madre adottiva, e Signora di Avalon, per servire ai voleri della Grande Dea, dopo molti anni di rifiuto della propria identità Morgana riesce a tornare nella propria fede e fare ciò che ritiene giusto per Avalon e la Dea che serve e incarna; purtroppo, come spesso penserà alla fine, per svolgere i suoi doveri ha dovuto perdere tutte le persone a lei più care. Un personaggio tragico, ma anche forte e capace di una passiva aggressività che tira fuori solo quando non può fare altrimenti.

    Degli altri personaggi, i più importanti sono sicuramente Viviana, Morgause, Artù, Ginevra, Lancillotto, Kevin e Mordred; nella narrazione, l’occhio esterno si concentra soprattutto su Viviana e Ginevra. Con ciò è inevitabile non notare come l’approccio alla storia non solo sia femminile ma anche legato inesorabilmente alla religione: Viviana, infatti, è la sacerdotessa massima dell’antica religione e donna di mondo, grande manovratrice delle sorti dei nipoti, mentre Ginevra è una regina cristiana fino al fanatismo ed è lei a spingere Artù verso il cristianesimo totalitario e di fatto contro Avalon e la sua stessa famiglia. Gli altri, ci sono, alcuni sono caratterizzati meglio e altri peggio, ma tutti riescono a creare una cornice elaborata attorno alle tre grandi donne di Le nebbie di Avalon: Morgana, Ginevra e Viviana.

    Fattore molto importante è la contestualizzazione della magia, elemento caratterizzante le storie di Artù, anche solo come superstizione (basti pensare al film King Arthur con Keira Knightley). In questo romanzo, la magia è una concessione della divinità e viene praticata quasi esclusivamente dagli iniziati ai misteri di Avalon; questa magia quindi si manifesta in rare occasioni: per aprire le nebbie che avvolgono Avalon dai mortali, per scorgere negli specchi gli avvenimenti presenti o futuri o formulare incantesimi o rituali, tutte cose secondo il volere della Grande Dea. L’unico elemento magico che chiunque può possedere è la Vista, tratto distintivo dei discendenti dell’antica dinastia; essa permette alla persona di ricevere visioni dagli Dei riguardanti fatti sulle le persone della propria stirpe purché discendenti dalla quella di Avalon. Altrimenti, l’unica magia che viene mostrata molto spesso è quella ‘normale’ legata alle conoscenze dell’erboristeria, della medicina e dell’astronomia.

    Altro elemento interessante in Le nebbie di Avalon è l’amore. Esso è mostrato puro e senza mistificazioni solo nel legame materno e fraterno, solo questo è il legame che dura e che non può essere spezzato; logico, notando alla fine l’estrema importanza del tema della dinastia e della conservazione di essa, assieme alle antiche tradizioni. Durante la narrazione si notano diversi tipi di legami (Morgana con Kevin, Morgana con Artù, il triangolo tra Artù e Ginevra e Lancilotto, Lancillotto e Morgana e molti altri) ma molti di questi sono solo flebili o poco duraturi, mentre il legame familiare resiste sempre, anche a costo di apparire sconveniente a causa di incesto o tendenze bisessuali; anche se, alla fine, non sono sconvenienti secondo le usanze di Avalon.

    Ultimo elemento da chiarire meglio è ovviamente il contesto religioso: da una parte la terra dei misteri Avalon, dall’altra le corti cristiane in balia dei preti. Se una religione fatica a resistere all’avanzare del Cristo in Britannia, pure con molti sacerdoti che iniziano a preferire una miscelazione delle religioni vedendo la rovina del paganesimo, dall’altra anche a causa del fanatismo di Ginevra il cristianesimo prende sempre maggiormente le popolazioni inglesi, ripudiando i vecchi riti e i boschi sacri. La religione è la vera causa del conflitto, è la vera causa della tragedia di Morgana perché proprio quando capisce che il suo posto è lo stesso di Viviana, sacerdotessa massima di Avalon, si rende conto di quanto Artù (che aveva promesso di proteggere Avalon quando salito al trono di Grande Re) la stia lentamente dimenticando pur tenendo per sé i grandi doni magici che gli erano stati fatti. Insomma, se Morgana fosse stata cristiana o Artù avesse preso consiglio da lei per salvaguardare Avalon e non da Ginevra, molta parte degli avvenimenti non si sarebbero mai svolti!

    Io, ovviamente consiglio di leggere Le nebbie di Avalon perché è un romanzo diviso in quattro libri che insieme formano 600 pagine e in ciascuno libro minore c’è una raccolta temporale degli avvenimenti, in modo che l’intera vicenda sia narrata in compartimenti tematici molto interessanti e facili da capire. Avendo un punto di vista femminile le guerre non sono contemplate ma il lato storico-religioso e il conflitto che crea riempie le pagine, così come gli amori tormentati dei poveri personaggi travolti dal loro triste destino.

    Qui è possibile leggere un punto di vista diverso al romanzo.
     
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