Il Necronomicon

Howard Phillis Lovecraft

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    Il Necronomicon è uno pseudobiblion, cioè un libro mai scritto ma citato come se fosse vero in libri realmente esistenti. Il Necronomicon, infatti, è un espediente letterario creato dallo scrittore statunitense Howard Phillips Lovecraft per dare verosimiglianza ai propri racconti, che diventò gradualmente un gioco intellettuale quando anche altri scrittori cominciarono a citarlo nei loro racconti di genere horror o fantascientifico. Lo stesso Lovecraft fu quasi costretto, a un certo punto, a confessare che il Necronomicon era una sua invenzione quando si accorse che troppi suoi lettori lo avevano preso sul serio; ed anche oggi non mancano persone che credono alla reale esistenza del Necronomicon. [Wikipedia].

    il_necronomicon_lovecraft



    Contenuti:
    I racconti si sviluppano su più di 500 pagine, in 5 macrocontenitori:
    - Parte prima: Loro dimora è la vostra soglia
    - Parte seconda: Fa riecheggiare il nome di Azathoth
    - Parte terza: La loro mano è sulla vostra gola
    - Parte quarta: Alcuni anni nell'Altrove assoluto
    - Parte quinta: Gli spazi attigui del reale
    I racconti sono stati tradotti da Giuseppe Lippi e Claudio De Nardi

    Oltre ai racconti, a iniziare il libro si trova una piccola introduzione a cura di Giuseppe Lippi mentre l'appendice conclude il tutto con i seguenti capitoli:
    - Storia e antologia del Necronomicon
    - La traduzione perduta del Necronomicon, di Kenneth Faig
    - Bibliografia

    Commento:

    Sulle decine di racconti proposti dalla raccolta lovecraftiana, solo 5 mi hanno colpito particolarmente:
    - The lurking fear
    - The quest of Iranon
    - The curse of Yig
    - The mound
    - The horror in the Museum

    Leggere Il Necronomicon quindi non è stata un'esperienza particolarmente significativa, questa raccolta che lessi tempo è nettamente più densa e con racconti migliori. Alcuni racconti poi erano lentissimi, il ciclo di Randolph Carter a me non ha mai fatto nessuna presa e, dulcis in fundo, ho notato alcuni momenti imbarazzanti di razzismo e ripetitività dei temi.

    Lovecraft ha la pessima abitudine di narrare in prima persona, un po' come Poe; ciò predispone il lettore a un finale certo, in cui il personaggio sopravvive. Inoltre l'autore tende ad usare spesso lo svenimento alla Dante, per collegare una scena alla successiva. I grandi monumenti marmorei e gli strumenti a fiato e a corde abbondano, fino a diventare ridondanti. Anche nei racconti scritti con più persone la ripetitività si sente.

    Sì, Lovecraft è da leggere assolutamente ma questa raccolta secondo me non gli fa particolare giustizia. I racconti migliori sono messi in modo da essere sommersi da quelli mediocri e pure le descrizioni e i mostri seguono filoni immaginativi quasi da diventare noiosi e già letti.
    Tuttavia, bella la copertina e l'impaginazione. Innegabile la creatività immaginifica dell'artista letterario nel creare i propri titani ancestrali!
     
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0 replies since 19/1/2023, 21:21   12 views
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