Dune

Frank Herbert

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    Dune, pubblicato nel 1965 e letto con la traduzione di Giampaolo Cossato, è un libro di fantascienza e il capostipite di una saga di culto nel panorama fantasy-scifi. Avevo comprato il libro all'uscita della trasposizione di Villeneuve, e devo dire che nonostante le dimensioni è una lettura che scorre veramente bene.

    dune frank herbert



    Trama:
    Arrakis è il pianeta più inospitale della galassia. Una landa di sabbia e rocce popolata da mostri striscianti e sferzata da tempeste devastanti. Ma sulla sua superficie cresce il melange, la sostanza che dà agli uomini la facoltà di aprire i propri orizzonti mentali, conoscere il futuro, acquisire le capacità per manovrare le immense astronavi che garantiscono gli scambi tra i mondi e la sopravvivenza stessa dell'Impero. Sul saggio Duca Leto, della famiglia Atreides, ricade la scelta dell'Imperatore per la successione ai crudeli Harkonnen al governo dell'ambìto pianeta. È la fine dei fragili equilibri di potere su cui si reggeva l'ordine dell'Impero, l'inizio di uno scontro cosmico tra forze straordinarie, popoli magici e misteriosi, intelligenze sconosciute e insondabili.

    Commento:
    Dune è un'opera complessa e finemente costruita, con una cura particolare nei dettagli delle culture e delle ecologie dei mondi straordinari che descrive. Ogni capitolo si apre con una citazione da un'opera fittizia scritta da una storica del tempo, e ciò dà al tutto quasi un aspetto sacrale. Suddiviso in tre parti, il libro narra la vendetta e la rivincita degli Atreides sull'Imperatore e sugli Harkonnen.
    Il ritmo è ottimo, l'autore ha una capacità di sintesi capace di descrivere grandi avvenimenti anche in fuoricampo senza che ciò comprometta l'importanza di essi. Herbert utilizza spesso il cambio di POV per narrare al meglio le varie scene, che sono sempre e comunque narrate con un narratore esterno onnisciente.

    Non ho intenzione di leggere i seguiti, ma Dune è un'opera mastodontica capace di proiettare un immaginario preciso, grazie anche ai vermi delle sabbie e al mistero attorno a essi. Veramente un bel libro, e astuta la scelta di rendere il protagonista uno straniero in Arrrakis: così pur non conoscendo niente dell'universo in cui il lettore viene introdotto, almeno le caratteristiche di Arrakis vengono spiegate (in modo diegetico) nel modo più semplice e chiaro possibile .
     
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