Il blog di Tony

Posts written by Tony!

  1. .
    Cuore Nero è un libro pubblicato da Dean Koontz nel 1997, si tratta di un romanzo thriller a tinte soprannaturali di cui non consiglio la lettura.

    cuore_nero_dean_koontz__2_



    Trama:
    Un romanzo in cui l'inquietante presenza del Male determina una suspence incalzante. Dopo un tranquillo weekend al lago, Hatch Harrison e la moglie Lindsey rimangono vittime di un terribile incidente stradale. Mentre la donna si salva, il marito muore durante il trasporto in ospedale, ma, miracolosamente ritorna in vita. La sua permanenza nell'aldilà però lo ha marchiato con un'agghiacciante maledizione.

    Commento:
    Questo libro non lo consiglio per due semplici motivi: la narrazione non è bella, è continuamente spezzettata da numerosi capitoli e sottocapitoletti e paragrafi di varia misura che la interrompono; il finale in stile fantasy-religioso manda in vacca quello che si poteva salvare.
    In pratica, il libro si divide in terza persona a narrare la vita di due uomini di diverse peculiarità: un giovane uomo da poco rianimato dopo un mortale incidente automobilistico e la poco interessante attività di un misterioso giovanissimo assassino seriale che professa di essere un Demone dell'Inferno. Se la narrazione del primo uomo è molto interessante perché è contornato da personaggi interessanti (lui mi ha detto poco), il secondo è una palla al piede, con discorsi mentali che molte volte si ripetono mille volte.
    Il libro è diviso in tre parti:
    -l'incidente automobilistico e la conseguente rianimazione di Hatch (il protagonista);
    -lo svolgimento della trama;
    -lo scontro finale tra il serial killer e Hatch.
    La prima parte è troppo lenta e descrive cose inutili, spezza il proseguimento degli eventi e sembra non finire mai. Avrei sfoltito il tutto di molte pagine.
    La seconda parte ha il punto di vista della bambina Regina che è sicuramente molto interessante per le riflessioni che fa, c'è molta ironia e il tutto è molto scorrevole. Poi alcuni flashback sul serial killer sono anche interessanti (la sua prima uccisione è il capitolo migliore dell'intero romanzo). Ma poi il presente, la narrazione principale è troppo lunga, troppe descrizioni e troppi cambi di prospettiva.
    L'ultima parte è un fallimento totale, l'autore scelse la via delle descrizioni distruggendo totalmente il ritmo: volevo sapere che cosa stesse accadendo, non leggere descrizioni del posto o di cosa pensasse l'assassino!
    Insomma, un libro abbastanza deludente; il personaggio del rianimatore totalmente inutile, come il 60% delle pagine di Cuore Nero.
    Bocciato.
  2. .
    Sospetto di Magia è un libro che in meno di 150 pagine è riuscito a stancarmi e far durare la lettura per molte settimane; a sua discolpa affermo di avere dedicato molto tempo allo studio, avendolo letto durante la sessione estiva della mia università.

    sospetto_di_magia_libro



    Trama:
    Il libro è narrato come corrispondenza di una testata giornalistica riguardo a un attore che ha interrotto uno spettacolo teatrale provocando un'insurrezione (contro se stesso), il processo che lo ha investito e in cui ha provato inutilmente a spiegarsi e infine lo spettacolo che offre al manicomio che lo cura.

    Commento:
    Leggere questo libro è stato molto stancante: è un trattato filosofico-politico in prosa con una narrazione degli eventi in stile teatrale, come se fosse un copione; il linguaggio a dir poco desueto non aiuta di molto la comprensione, mentre i numerosi battibecchi delle parti alcune volte mi sono sembrati forzati.
    La tematica che affronta d suo è anche interessante: com'è la nostra cultura, la differenza tra parlare e riferire veramente una notizia; ma il tutto è troppo astruso, non mi sento di consigliarne la lettura.
  3. .
    Buongiorno, come va oggi, sopravvissuti miei?

    Dopo avervi parlato qui della mia esperienza Scout, ho deciso di portare un'ulteriore testimonianza a riguardo di uno dei più grandi capitoli della mia vita, capitolo che ho vissuto prima come bambino e poi come ragazzo in procinto di approcciarsi al mondo: la mia vita nel Branco!


    Dal punto di vista di un Lupetto:


    Ho iniziato il mio percorso da Lupetto molti anni fa, all'età di otto anni. All'epoca entrare a far parte di una branca Scout era molto più facile, almeno nella mia parrocchia, perché gli Scout non erano visti come persone strane e il parroco ci aiutava molto ed era molto presente nella vita del Branco. Un bambino inizia la sua caccia per diventare un bravo lupetto semplicemente provando a venire a qualche attività, per poi se convinto essere accettato nel Branco da tre Lupetti in grado di elogiarlo per tre differenti pregi.


    Un bambino può entrare nei lupetti se rientra nella sua definizione: infatti, un Lupetto è un bambino dagli otto agli undici anni che è entrato in Branco. Lungo questi tre anni il bambino inizia con il gioco a conoscere i modelli educativi vecchi di più di un secolo e maturati nei decenni.


    Un Lupetto gioca, disegna, ascolta, osserva.


    I miei anni come Lupetto me li ricordo molto belli, ho conservato molti oggetti importanti di quel periodo, mentre altri ovviamente sono andati perduti. Ho con me il mio quaderno di Caccia, in cui scrivevo quello che facevo in Branco con i Vecchi Lupi e gli altri Lupetti; alla parete della mia camera ho appeso un lavoretto di chiodo e fili colorati raffigurante una barca a vela costruito durante il mio secondo campeggio; giù in seminterrato tengo al sicuro il mio Canzoniere.


    I Lupetti sono educativi per un bambino anche perché prendono il meglio dal Libro della Giungla (e no, non sto parlando dell'aborto filmico della Disney ma di questo) e lo rielaborano. Già di per sé l'opera di Kipling è piena di simbolismi e di personaggi parlanti, gli Scout hanno solo cambiato alcuni nomi e tolto il sottofondo razziale, adattandolo invece a un contesto più aperto e integrativo. Akela diventa il capo dello staff, Kaa e Bagheera gli aiutanti più giovani, Baloo il parroco e Shere Khan, le Bandar e Tabaqui gli esempi da non imitare.


    I Lupetti a ogni attività ascoltano un episodio del Libro della Giungla e vedono nella loro mente questi personaggi, sanno le loro caratteristiche e quindi da essi imparano come comportarsi.


    Un'attività di Branco, inoltre, è fatta di condivisione, i Lupetti imparano pian piano a prestare le proprie cose agli altri, a offrirsi per portare da bere e mangiare, a scrivere le avventure vissute in un quaderno di Branco e aiutarsi a vicenda per vincere i giochi di gruppo. Più un Lupetto pensa agli altri, più verrà ricompensato con punti extra, una Promessa o anche solo un sorriso da parte dei Vecchi Lupi, cosa che molte volte vale più di tanti complimenti.


    Dal punto di vista di un Vecchio Lupo:


    Un Vecchio Lupo è un volontario che lavora gratuitamente con i bambini nel Branco per qualche ora alla settimana. Il suo compito è rendere l'attività divertente, utile a livello pedagogico e intrattenitiva per i più piccoli.


    Normalmente Akela è il maggiorenne con più esperienza, è uno studente universitario o un lavoratore sui 20/28 anni che si prende cura sia dei Lupetti sia dei ragazzi che gli sono stati affiancati per aiutarlo; gli altri Vecchi Lupi prendono il nome dei personaggi positivi del Libro della Giungla. Personalmente, le figure che ho incarnato sono state in ordine: Chikai e Bagheera.


    Un Vecchio Lupo non va ad attività impreparato o sbronzo: le attività sono rigidamente organizzate durante la riunione settimanale, vengono preparati i materiali e le fasi di gioco e stasi, i ruoli nello staff durante la gestione e le canzoni da cantare. Si può saltare l'attività se si è impegnati, ma è veramente sconsigliato per un ragazzo alle prime armi presentarsi ad attività senza prima avere sostenuto la riunione.


    Un Vecchio Lupo attraverso il lavoro presso il Branco impara a sostenere un impegno, a essere puntuale e con il tempo assume sempre più responsabilità: gestire i bambini, se maggiorenne stare con gli altri ragazzi senza l'Akela (che potrebbe avere impegni lavorativi), preparare da solo i materiali per l'attività, riuscire a capire cosa fare ad attività pur avendo saltato la riunione settimanale.


    All'inizio, ad aiutare il mio Akela e me era venuto uno dal mio Gruppo Scout per aiutarci e aiutarmi (anche perché all'epoca ero minorenne) durante le attività se l'Akela mancava. Poi, ho iniziato a capire come gestirmi, la puntualità e soprattutto in cosa ero migliore: era ovvio che le attività con i nodi non le avrei tenute io, ma potevo benissimo gestire i disegni cercando di stimolare la fantasia dei bambini, così come i giochi.


    E poi alle Vacanze di Branco viene il punto dell'anno.


    Le Vacanze di Branco è un periodo di tempo, solitamente di media una settimana, in cui tutto il Branco (Lupetti e Vecchi Lupi) si riuniscono sotto allo stesso tetto 24/24 ore per vivere pienamente le avventure di Branco. In questo momento si capisce se i Vecchi Lupi sono riusciti a imprimere un legame sui Lupetti, se i bambini li ascoltano e soprattutto la sinergia tra lo staff di ragazzi: se anche uno solo lavora male, gli altri non hanno il tempo di riposare o preparare le attività giornaliere perché devono aiutarlo; di solito, le Vacanze di Branco sono sempre più facili man mano che i ragazzi dello staff hanno esperienza e imparano a collaborare.


    Le mie Vacanze di Branco sono sempre state piene.


    Come Lupetto ne ho vissute tre, tutte molto belle; ogni Vacanza è diversa da ciascuna perché ci sono sempre nuovi bambini da un anno all'altro e anche i Vecchi Lupi, ognuno con una propria personalità differente, riescono a interagire e gestire attività sempre differenti. Mi ricordo del primo campeggio che stavamo in una struttura con molte casette e un grande edificio centrale, mentre del secondo e del terzo che avevamo costruito rispettivamente lavoretti con chiodi e fili e un aquilone. Altre attività divertenti erano fare il pane, trovarci tutti insieme in cameretta ognuno nel proprio sacco a pelo e le Lupettiadi (una serie di prove tecniche per giocare, una parodia delle Olimpiadi).


    In veste di Vecchio Lupo ho aiutato a gestire due Vacanze di Branco. Assistere a bambini che non volevano mangiare le prugne e far loro compagnia finché non decidevano alla fine di ficcarsele in gola come fossero supposte è stato sicuramente costruttivo, mi ha aiutato a diventare più paziente. Poi comunque è un impegno costante ventiquattro ore su ventiquattro, un impegno che diverte molto: ciò lo trovo sempre stimolante per la mia fantasia e nuove idee per disegni e racconti. Sfortunatamente ho saltato molte Vacanze di Branco per impegni accavallati e fenomeni di malattie mondiali, ma è un'esperienza che consiglio sicuramente!


    Quindi...


    Questa è la mia testimonianza, secondo me la Vita in Branco è importante sia per i bambini sia per i ragazzi che vi partecipano. Ciao.^^


    <p style="text-align: justify;">
  4. .

    La Saga della Fenice Nera è il primo volume della collana di saghe X-Men pubblicata dalla Panini Comics, scritto e disegnato in origine da Chris Claremont e John Byrne.


    I protagonisti di questa saga sono gli X-Men, sia come gruppo di mutanti sia come singoli individui umani che si ritrovano ad affrontare una loro amica corrotta da un potere che non vuole ma che la ammalia terribilmente. Densa e drammatica, leggere La Saga della Fenice Nera è stata un'esperienza veramente intensa, arricchita da disegni che mostrano mondi a noi lontani ma anche molto vicini per le traversie che subiscono.


    La Saga della Fenice Nera, quindi, ruota attorno alla figura di Jean Grey.


    Jean Grey è una mutante che fin da bambina ha l'abilità di leggere le menti di coloro che la circondano; dopo aver soppresso questo suo dono grazie al Professor Xavier, negli ultimi anni ha ripreso la propria telepatia allenandola assieme al suo altro talento: la telecinesi. Con il nome in codice di Marvel Girl si è unita in battaglia assieme agli X-Men, legandosi con il passare del tempo al suo compagno Ciclope. Sfortunatamente, un recente viaggio nello spazio l'ha resa molto più di prima... e da quel momento la Fenice vive in lei!


    La storia inizia proprio dopo la fine di quel viaggio, dopo che lei è uscita con un nuovo costume urlando dall'acqua "Io sono il fuoco e la vita incarnata! Ora e per sempre... io sono Fenice!".


    La Fenice è una delle entità più antiche dell'universo Marvel: infatti, quando sulla Terra arrivò un secondo Celestiale egli venne combattuto da un manipolo di individui sui quali svettavano lo Stregone Supremo Agamotto, il divino Odino e la sua fiammante amata: un'umana dai capelli rossi, la prima mutante della storia di quell'universo. Forza primaria della creazione, della distruzione e della rinascita, Fenice non ha un corpo fisico e perciò ha sempre ricercato esseri viventi in cui riporre una parte o la totalità della propria essenza.


    Quindi, quando Jean Grey viene scelta da un'entità tanto antica - che la stimola verso i pensieri più ferali di potere e dominio, che la rende consapevole di essere una dea in terra e che le danneggia lentamente i freni inibitori come la morale e il rimorso - data la giovane età e la poca esperienza è destinata in partenza a soccombere a un destino tragico fatto di violenza, massacri e lacrime, fino a una morte tragica: come un incendio che finiti i combustibili non può far altro che estinguersi.


    la saga della fenice nera

    Commento con spoiler:

    La Saga della Fenice Nera è stata una lettura veramente interessante, in pratica è una raccolta di tutti i numeri che trattano di questa saga, dalla nascita di questa eroina alla sua morte con funerale; ciò si nota con le diverse copertine poste come fossero pagine di un unico grande libro e con i continui riassunti e citazioni (pensati per una lettura seriale non continuativa come invece lo è stata per me).

    Devo ammettere che di X-Men non avevo mai letto nulla, solo il libro che ho commentato qui, ma che a livello di conoscenza dei personaggi era stato totalmente inutile; ho conosciuto i personaggi attraverso i vari film (come scordare la iconica trilogia di inizio anni duemila?) e il mio gioco mobile Marvel Puzzle Quest (in cui Jean Grey come Fenice è una dei miei eroi più potenti).

    Leggere la Saga della Fenice Nera è stato molto bello, la narrazione è incredibilmente scorrevole e avvincente e, a differenza di ciò che pensavo, il mondo mostrato non si concentra solo sui mutanti ma mostra altri personaggi come gli Avengers, Spiderman e il Doc Strange. Il mondo in cui operano questi personaggi è collettivo e vediamo solo le gesta della comunità degli X-Men perché l'occhio del narratore è concentrato su di loro, ma non perché esistono solo loro; ciò l'ho trovato molto interessante.

    L'arco di eventi tratta di molte tematiche. Direi che la corruzione dell'anima e il sacrificio estremo siano quelli più importanti, come anche la solitudine. Noi viviamo il dolore dei personaggi, li vediamo mentre cercano di salvarsi e proteggere una loro amica prima manipolata da un gruppo di criminali, poi consumata da un potere che non può controllare, che la spinge a fare un genocidio e infine al suicidio. L'onda di eventi è lenta e inesorabile, è un destino segnato, è la caduta di un'eroina e la nascita di una minaccia. E noi lettori possiamo solo leggere i pensieri terribili che lei prova mentre la sua identità le viene negata sempre più volte, mentre come telepata lei stessa può leggere i pensieri di paura e rassegnazione che gli altri nutrono verso di lei. Veramente drammatico.

    Fortunatamente, in mezzo a tutto questo buio, c'è qualcosa che possa tirare su i morali: i bellissimi disegni con chine veramente raffinate, l'introduzione della cantante Dazzler e della solare Kitty Pride, i grandi combattimenti. In queste pagine è chiara la speranza verso un futuro migliore, lo si vede per come si chiude la Saga della Fenice Nera, per come combattono gli X-Men e per come trattano la gente, gli autori mostrano un mondo sì nero e pieno di malfattori, ma in cui comunque si combatte per il bene: dopotutto, non potrebbe esserci dramma se non ci affezionassimo ai personaggi, se non vedessimo come illuminino la giornata a chi incontrano, se ciò che leggiamo non ci spinge a rivalutare ciò che ci circonda.

    I capitoli che mi sono rimasti maggiormente impressi sono principalmente due: la presentazione di Kitty Pride ( e quindi anche della Regina Bianca ) e l'ascesa della Fenice Nera. Uno che mostra le paure di una tredicenne che scopre i propri poteri mutanti, l'altro i tormenti interiori e la sete di potere di una giovane donna corrotta. Ma tutte le pagine della Saga della Fenice Nera valgono la loro lettura.

    Fine spoiler.

    Quindi, ovviamente consiglio la lettura. Prima di lasciarci, ci tengo a fornirvi un piccolo approfondimento mitologico e simbolico sulla figura della Fenice.
  5. .

    Il dominatore delle tenebre è una raccolta di racconti di H.P. Lovercraft, che ho letto tutto d'un fiato.


    il dominatore delle tenebre lovercraft

    Costituito da un'introduzione all'opera lovercraftiana e dalla biografia, il libro contiene al suo interno 14 racconti (provenienti dai cicli di Storie dall'Abisso e da I miti di Cthulhu) e un romanzo anche derivante dal ciclo di miti.


    Leggere Il dominatore delle tenebre è stata un'esperienza totalmente immersiva nel mondo creato dall'autore: più andavo avanti con la lettura delle varie storie mi sono accorto di notare varie somiglianze tra i vari raccolti nelle tematiche, nei nomi geografici e delle entità e infine delle leggi fisiche; inutile dire che, secondo me, Lovercraft ha avuto il genio di creare in un unico universo condiviso tutti i suoi racconti fino a installare nel lettore un'elaborata mitologia e un'antifona all'orrore descritto perché già incontrato in racconti precedenti.



    Un universo condiviso


    I dettagli che mi hanno fatto giungere a questa conclusione sono i seguenti:



    • Arkham e Innsmouth sono nomi di cittadine che ricorrono molto spesso. Sarebbe troppo ripetitivo per un autore tanto celebrato riutilizzare gli stessi nomi per città che siano diverse.

    • Molte volte vengono citati culti demoniaci con caratteristiche simili, tutti legati al sangue, tanti sacrifici e sparizioni di gente straniera al culto.

    • Le entità vengono spesso citate e sono descritte tutte come titaniche, ancestrali, temute. Dagon viene citato nel suo racconto omonimo e nella Maschera di Innsmouth; è un essere gigantesco che vive in acqua. Cthulhu è un essere titanico che viene spesso citato come uno dei sacerdoti massimi di questa popolazione ancestrale, fatto di forme amorfe e semisolide; appare nel racconto omonimo ma è uno dei nomi che ricorrono più spesso.

    • Le attività di queste entità sono tutte simile e rispettano tutte le stesse leggi fisiche: di immane forza e ferocia, puzzano di morte e putrefazione, i gatti e i cani diventano aggressivi verso di loro, lasciano scie di catrame e fluidi scuri. Possono essere sia notturni che diurni, ma fanno patti con gli umani, patti simbiontici: sacrifici in cambio di potere e ricchezza.

    Tematiche


    Le tematiche della raccolta variano molto, ma secondo me rivelano molto sull'autore: infatti, secondo me una raccolta di racconti spiega molto di più sull'autore di quanto possa fare un romanzo perché per ogni singolo racconto c'è una narrazione e un modo di esporre gli eventi e le tematiche.


    La prima tematica che mi viene in mente riguarda gli abissi, abissi che possono essere burroni, paesaggi fuori da una finestra, un pozzo o i fondali oceanici. Cosa nascondono? Fin dove arrivano? Esistono chilometri inesplorati sotto alla superficie terrestre e lo stesso vale per quella oceanica, cosa può vivere lì sotto? Il non sapere, il potere solo immaginare cosa possano celare molte volte è il vero orrore di molti racconti.


    La seconda tematica che mi viene in mente è l'universo: le stelle, l'ignoto e l'antichità che esso conserva dentro di sé. Nel Colore dello spazio un entità cade sulla Terra da un meteorite e alla fine della tragedia tornerà da dove è venuta; nel racconto di Cthulhu le stelle hanno un ruolo importantissimo perché il loro allineamento significa la liberazione di queste entità ancestrali. Inoltre, è interessante notare come la luna faccia sempre da sfondo alla vicende orrorifiche dei poveri disgraziati che subiscono il volere di questi mostri: sono esseri più antichi che osservano dai corpi astrali?


    Curioso, inoltre, come la scienza debba piegarsi al volere del caos: gli scienziati, il pensiero logico soccombono sempre agli eventi e il caos li costringe ad attingere a formule magiche di dubbia validità scientifica. Oppure, come nella storia di Herbert West, è il desiderio di conoscere di più della morte o, come in Aria fredda, è il desiderio di sfuggire alla morte a tradire e trasformare la scienza stessa in fonte di orrore!


    Per non parlare del razzismo intrinseco al pensiero di Lovercraft: lui disprezza profondamente chi non è bianco, lo si capisce chiaramente. Mentre negli artisti pone sempre molta fiducia, come la pone nei ricchi e le ricche abitazioni che descrive con tanto ardore. Là dove c'è il popolino c'è l'orrore.



    I racconti



      • Dagon: un uomo durante la Prima Guerra Mondiale sfugge ai tedeschi e tramite un barchino raggiunge una terra desolata piena di pesci morti. Ciò che troverà gli porterà via per sempre la sanità mentale.

      • Il colore dello spazio: un meteorite si schianta vicino a una tranquilla fattoria, dentro a esso ci sono colori mai visti prima; sfortunatamente, esso non contiene solo quel mistero.

      • Dentro il sepolcro: un becchino si ritrova chiuso dentro a un edificio del cimitero, la sua scalata per forzare il lucernario del soffitto sarà più tragica di quanto non possa mai immaginare.

      • Herbest West, rianimatore: sconfiggere la morte è il sogno di ogni scienziato, ma bisogna stare attenti a ciò che crei, o saranno Loro a sconfiggere te.

      • La musica di Erich Zann: una musica tribale e sconcertante, forse per coprire un orrore ancora più incredibile.

      • Aria fredda: perché in quell'appartamento di quel signore tanto colto e gentile fa sempre così freddo? Meglio non scoprirlo.

      • I ratti nei muri: tutto quello zampettare, quelle leggende di famiglia, la ragione per cui sono fuggiti in America... Leggende o insanità mentale?

      • Il modello di Pickman: cosa sei disposto a dipingere in nome dell'arte, cos'è l'arte per te?

      • Il dominatore delle tenebre: La scoperta di una roccia in una chiesa da parte di un artista avrà conseguenze soprannaturali devastanti.

      • Nyarlathotep: un sacerdote o un affabulatore?

      • Storia del Necromicon: la storia editoriale di un antico libro scritto da un folle sui demoni e le entità che dormono in questo nostro mondo dannato dalla nascita.

      • L'orrore di Dunwich: una famiglia accusata di stregoneria, un figlio che a dodici anni è alto più di due metri, un orrore che cresce con la follia di culti proibiti.

      • L'Entità sulla soglia: una bella donna sposa un irrimediabile bambino di 38 anni; ma il bambino si affloscia e diventa uomo, solo con la stessa espressione maligna della donna nel proprio volto maschile!



    • L'Ombra su Innsmouth: una città in decadenza ha sempre i suoi oscuri segreti, ma quando un giovane turista la visita e si ferma a dormire, non avrebbe mai immaginato cosa potesse nascondere.

    • Il richiamo di Cthulhu: un marinaio viene rinvenuto come unico superstite di una nave, nella stessa notte uno scultore ha incubi vividi su una città da incubo. Le cose saranno collegate alla statuetta?

    Ecco qui, sono soddisfatto. Io consiglio la lettura di Il dominatore delle tenebre, i miei racconti preferiti sono Il colore dello spazio e Il modello di Pickman. I vostri?

  6. .
    Grazie
    E benvenuta^^
  7. .
    IMG_20200430_220651_927
  8. .
    Ciao^^
    Se volevi potevi rispondere sul tuo blog senza romperti a fare un account apposta; vedo che ti è piaciuta, ma forse sono io: mi ero concentrato su un personaggio e mi seccava vedere mille cose che ne rompessero la narrazione
  9. .

    Nessuno lo capiva, lui stava sempre da solo. Sempre solo perché nessuno si sforzava di fermarsi a osservarlo. Tutti lo lasciavano solo. Pochi secondi di contemplazione, una risatina, certe volte un commento più o meno derisorio. Tutti lo lasciavano solo.


    Passava le giornate chiuso nel grande palazzo buio, illuminato solo da una lampadina in alto, attaccata in alto, al soffitto distante da terra più di dieci metri. La sua sola compagnia era lo specchio opaco che debolmente rifletteva una scura immagine di riflesso. Scura perché la luce era lontana. Neppure lei desiderava stare sola con lui; neppure in compagnia, se per questo. Era solo.


    Il suo unico scopo nella vita era posizionare gli arti anteriori nella forma perfetta: niente doveva risultare fuori posto. Una linea perfetta, una superficie immateriale creata dalla magia della perfezione, della mancanza di errore, dall'estremo che una mente potesse concepire in quel pianeta scuro e triste: doveva farcela. Ci provava da anni, da quando era uscito dall'uovo. Solo ma con uno scopo nella vita. Il suo scopo nella vita. La sua ragione di essere. La sua unica compagnia.


    Da piccolo tutti lo adoravano, tutti lo coccolavano, tutti gli davano bocconcini e crocchette. Era imperfetto ma felice: chiunque lo adorava mentre cercava di imitare le persone, tutti lo aiutavano nel suo intento, posizionando i suoi buffi e paffuti arti rosa come lui voleva. Era diverso da com'era poi, ma era felice. Ma venne il giorno della solitudine, dell'abbandono: capì come imitare le persone e ciò, capendole nel profondo, lo mutò per sempre. Mutato irrimediabilmente, era perfetto, era strano, era il diverso. La gente lo abbandonò.


    Ora stava solo nella sua solitudine a riprovare la posa, sempre la stessa posa, da anni: sapeva che se fosse riuscito a ricreare la realtà che ricercava avrebbe potuto viverla. Sapeva che la gente, quella poca gente che vagabondando finiva in quel vecchio magazzino abbandonato, avrebbe smesso di deriderlo, avrebbe smesso di urlare terrorizzata o abbandonarlo nuovamente. E perché? Perché sarebbe stata rapita dalla perfezione dei due grandi guanti bianchi che magicamente creavano una superficie che non esisteva grazie alla forza della perfezione.


    Ma era imperfetto, lui, il movimento, il mondo, tutto era imperfetto. Per questo sapeva che nessuno lo avrebbe mai accettato fino a quando non avesse capito cosa rendeva tanto speciale quella posa. E ciò lo tormentava, gli riempiva le giornate vuote, gli rendeva le nottate piene di insoddisfazione e prive di sonno. Ormai non pensava ad altro: provare a essere perfetto nella sua mimesi. La sua mente era piena di quelle azioni da provare e riprovare fino alla perfezione. Quasi non pensava ad altro. Quasi non si ricordava nemmeno più chi lo coccolava. Quasi, quasi non si ricordava nemmeno più il suo nome! Il suo brutto, patetico nome. E qual era questo nome?


    Mr Mime.


    Ma non aveva importanza: sapere chi fosse non gli avrebbe ridato qualcuno che lo chiamasse amico.



    Mr Mime, Pokémon di prima generazione, mi ha sempre dato un senso di alienazione per quel suo intento di volere creare una barriera con i suoi guanti bianchi. Ora, unito al senso di solitudine che provai anni fa, ho cercato di rendere il tutto un racconto drammatico ma scorrevole.
  10. .
    Il Diavolo veste Prada (The Devil Wears Prada) è un romanzo di Lauren Weisberger pubblicato nel 2003, di genere Chick Lit.

    il_diavolo_veste_prada_romanzo



    Trama:
    Vestiti di lusso, feste esclusive, cascate di flash e fiumi di champagne. Chi rifiuterebbe un lavoro nel mondo dorato delle riviste di moda? A ventitrè anni, con una laurea in lettere in tasca e in testa il sogno di diventare scrittrice, Andrea Sachs si presenta a un colloquio per un posto da assistente nella redazione di "Runaway". Nessuno osa dire di no a Miranda Priestley, la regina indiscussa del fashion system globale e Andrea non fa eccezione. Accantonati felpe, blue-jeans e ambizioni letterarie, si ritrova a completa disposizione della mitica, esigentissima Direttrice. Eccessi e protagonisti di un universo dal fascino indiscusso nel racconto romanzato delle esperienze dell'autrice al servizio di Anna Wintour, direttrice di Vogue America.

    Citazione dal libro:
    "Che cosa le dava il diritto di essere così villana con me o con chiunque altro? La sua posizione? Il potere? Il prestigio? Gli abiti firmati Prada?"

    Commento:
    Leggere questo romanzo è stata un'esperienza molto leggera e appassionante, anche se inevitabilmente corta: pur ponendomi un capitolo al giorno, finivo per leggere almeno cinquanta pagine per volta e me lo sono finito in soli nove giorni, nei pochi momenti liberi prima di cena o a mezzogiorno.
    Il libro è scritto in prima persona, con tutti gli eventi ambientati nel passato della protagonista; il punto di vista, tuttavia, non è onnisciente ma invece segue la narrazione arricchita dalle riflessioni e dai pensieri di Andrea.
    A parte l'inizio (il romanzo parte con un flashforward sulla giornata tipo al lavoro presso Miranda), gli eventi si svolgono in modo lineare per raccontare il passaggio dalla vita collegiale a quella lavorativa: prima conosciamo il fidanzato Alex e la migliore amica Lily, poi le ambizioni di Andy e infine la sua ricerca di un lavoro; solo dopo svariate pagine verrà assunta dal Diavolo!
    Ciò che mi piace di questo stile narrativo è l'alta dose di ironia e di battute sagaci e sferzanti; parlando della vita di Andy, l'autrice non si sofferma troppo sui vestiti e le componenti della Moda che circondano la protagonista ma invece sottolinea lo stress e gli affanni a cui è sottoposta e che la costringono a concedere sempre meno tempo alla vita privata: Miranda è una donna alterae, a causa di un temperamento freddo ed estremamente esigente, rende la vita delle sue assistenti un inferno! Fanno morire le situazioni di stress di Andrea perché è l'autrice in grado di renderle divertenti, come quando lei non riesce a trovare un antiquario o insieme a un'altra assistente doveva procurare alla boss un numero telefonico sconosciuto, perché sempre piene di sarcasmo e pensieri terrorizzati!
    Uno dei pilastri su cui si fonda il libro, infatti, è proprio il personaggio di Miranda: icona di moda e classe riconosciuta da chiunque nel settore glamour ed editoriale, stronza acida nel privato. Capace di cambiare idea mille volte, di ordinare il pranzo a domicilio e strillare per averlo per poi celare alle assistenti che aveva già pranzato, Miranda è un personaggio estremamente riconoscibile anche solo dai toni delle sue battute: distaccata ma pretenziosa, il suo "... è tutto" o le sue poco velate minacce sono perfetti per un rapido riconoscimento del personaggio in mezzo ai mille che vivono in quel mondo concitato che è la New York più glamour. Un bellissimo personaggio, pressante. Secondo me fa un ottimo lavoro nel fare immedesimare il lettore in Andrea e nei suoi tormenti quotidiani.
    I personaggi secondari, poi, sono molti e molto ben caratterizzati. La migliore per mostrare quanto il lavoro consumasse le forze di Andrea, e per caratterizzazione, è sicuramente Lily, la migliore amica. Alcolista, pian piano la vediamo sempre peggio con il problema dell'alcool mentre la protagonista tende a minimizzare anche quando tornano a convivere sia perché spera di non avere un'amica con un problema tanto grave sia perché in ogni caso non avrebbe le forze per aiutarla. Per ironia, è proprio Lily ad aiutarle Andrea a farsi licenziare da Miranda, in una delle scene più soddisfacenti dell'intero libro; il culmine psicologico e sociale degli sforzi a cui la protagonista era sottoposta.

    Ci sarebbe molto altro da dire, ma riguardo alla lettura del romanzo non dico altro: non voglio fare spoiler. Dico solo che è una lettura appassionante e leggera, adatta alla spiaggia o a un caminetto con un bel fuoco scoppiettante. Consigliatissimo, buona lettura.^^
  11. .
    I batteri sono gli organismi più popolosi e differenziati sulla faccia della Terra: infatti, se pesassimo tutti i batteri presenti in ogni loro ecosistema, il loro peso supererebbe i milioni di chilogrammi!
    Com'è possibile?
    Semplicissimo, i batteri sono in grado di sopravvivere a differenti temperature, diverse acidità e umidità, con enormi quantità di sale e perfino in mezzo a radiazioni gamma e UV. Esistono milioni di specie e adattamento, per cui pensare che siano gli esseri viventi più numerosi del pianeta alla fine non è così difficile.

    Lo sapevi?
  12. .
    Batman Vampiro è una trilogia narrata in graphic novel e basata sui personaggi dell'universo DC di Batman in un mondo alternativo. Scritta da Moench e disegnata da Jones, la trilogia è composta da:
    -Libro uno, Batman e Dracula, pioggia rossa
    -LIbro due, Batman: tempesta di sangue
    -Libro tre, Batman: nebbia cremisi

    IMG_20200406_171909_473

    Commento:
    Non avevo mai letto sul serio e in cartaceo una storia di Batman ma sapevo che questo personaggio, il suo universo, potesse essere interpretato in chiavi estremamente dark; in questo caso, è stato riletto in chiave gotica come la corruzione dell'uomo giusto e del raziocinio umano.
    Per tutta la storia possiamo leggere i pensieri di un Batman che si ritrova ad affrontare Dracula, il quale dall'Europa è arrivato a Gotham per reclamare un raccolto di sangue e nuovi adepti. Sono i pensieri del Cavaliere oscuro, assieme ai disegni, che sanciscono il lento ma inesorabile declino psicofisico del nostro eroe, portando sulle pagine un dramma a tinte sempre più violente e tristi.
    Molti personaggi, tutti i personaggi più famosi di Batman, si succedono tra le pagine di questo libro a disegni; molti vengono reinterpretati per dare una visione più drammatica degli avvenimenti pur mantenendo il contenuto essenziale della storia di quel personaggio: l'assassina di criminali Talya diventa una vampira che si sacrifica per uccidere Dracula e Selina nasce dal morso di un non morto divenendo una gatta mannara.
    Parlare di questo capolavoro senza fare spoiler è veramente difficile, quindi dico solo: leggetelo e non ve ne pentirete!
  13. .
    Stop-Motion, la fabbrica delle meraviglie è un libro del 2014 riguardante la tecnica cinematografica della stop motion.

    stop_motion_la_fabbrica_delle_meraviglie



    Contenuto del libro:
    Con l'introduzione scritta da Barry JC Purves, ecco che Stefano Bessoni allestisce un manuale illustrato dedicato all'animazione stop-motion partendo dalla seguente domanda: cos'è la stop-motion?

    Commento:
    Leggere Stop-Motion, la fabbrica delle meraviglie è stato veramente interessante perché con un percorso lineare il libro aiuta il lettore a conoscere questa raffinata arte e tutto il lavoro che essa richiede, sfoggiando alla fine i più grandi cult del genere.
    Estremamente tecnico, è stato molto facile da seguire grazie alle numerose immagini che mostrano i procedimenti di costruzione dei pupazzi, i vari strumenti e i dietro le quinte. Insomma, ora so che la stop motion è molto più elaborata della cinematografia tradizionale e ciò mi permette di apprezzare ancora di più il lavoro che c'è dietro.

    Libro veramente interessante, il top della spiegazione tecnica ma semplice è la creazione dei vari tipi di pupazzetti: con i procedimenti che esprime potrei provarci anche io!
  14. .
    Comprato in edicola come primo tomo scontato di una collana relativi ai miti norreni, è un piacevole libretto di un centinaio di pagine abbondanti che con tre sezioni introduce il lettore al magico mondo della mitologia dei Vichinghi.

    thor_e_il_potere_di_mjolnir

    Commento:
    Il libro è molto leggero ma incredibilmente interessante, si divide principalmente in tre parti: il mito sulla creazione della celebre arma del dio della tempesta Thor, la galleria di immagini presentate durante la narrazione e infine un'introduzione alla mitologia norrena.
    Il mito è presentato in una prosa molto comprensibile con la presentazione dei personaggi principali all'inizio e poi una serie di note a piè di pagina per spiegare dettagli altrimenti non comprensibili; come stile narrativo era moderno e facilmente accessibile da tutti, mi ha affascinato molto la figura misteriosa ed enigmatica di Loki, così come le apparizioni dei giganti.

    Sicuramente un bel libro, forse avrei operato altre scelte per le immagini da inserire. Ma consigliato, ovviamente.
  15. .
    CITAZIONE (Panzone @ 24/3/2020, 14:37) 
    " Halloween", l'ultima versione. Un vero macello, mi ha dato fastidio Michael Myers quando uccide un bambino sbattendogli ripetutamente la testa contro un finestrino d'automobile.

    se uno psicopatico uccide non credo faccia distinzioni
1024 replies since 16/5/2016
.